ROMA – Gianluca Vialli è morto. Era ricoverato in clinica a Londra da alcuni giorni, perché il tumore al pancreas che lo ha ucciso si era aggravato, dopo 5 anni di lotta. Aveva 58 anni, era nato a Cremona il 9 luglio 1964.
La notizia della morte di Vialli è arrivata nella mattinata del 6 gennaio, poco dopo le 10. Vialli era ricoverato a Londra.
Il 14 dicembre Vialli aveva lasciato il suo ultimo job, quello di capo delegazione della nazionale di calcio italiana, con un messaggio: “Al termine di una lunga e difficoltosa ‘trattativa’ con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri. L’obiettivo è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio“.
Purtroppo non è andata così.
Quella di Vialli fu una luminosa carriera nel mondo del calcio. Dall’esordio nella Cremonese, e in Nazionale a 21 anni, al trionfo alla Sampdoria che porta allo scudetto nel 1991. Poi la Juventus. Infine il passaggio al management con una serie di successi con la squadra londinese del Chelsea. Poi il declino in Inghilterra e nuova vita in Italia, nel team della nazionale e anche come commentatore in tv.