Zingaretti, Durigon e De Sio. Tre nomi, tre storie e tre livelli diversi attraverso cui passa il futuro dell’amministrazione di Civitavecchia, per il dopo Tedesco.
Sì, perché l’attuale inquilino di Palazzo del Pincio è già sotto sfratto e chi tiene in vita ciò che resta della sua maggioranza deve solo scegliere la tempistica e le modalità per l’esecuzione dell’avviso per mandare a casa il sindaco leghista, che ormai è entrato in rotta di collisione con il suo stesso partito.
ZINGARETTI – Le scelte del Governatore saranno determinanti anche per Civitavecchia. Il voto anticipato per la Regione con ogni probabilità accelererebbe anche lo sciogliete le righe al Pincio. E se Zinga non è riuscito a spuntarla nella candidatura al Campidoglio, la partecipazione di Roberto Gualtieri alle primarie e la sua possibile vittoria porterebbero alla necessità di elezioni suppletive per il Collegio di Roma 1 Trionfale. A quel punto la candidatura di Zingaretti alla Camera sarebbe molto probabile, determinando il voto anticipato a febbraio 2022 per la Regione.
DURIGON – Il Sottosegretario, capo della Lega Lazio, deve gestire una situazione in cui a Civitavecchia ormai partito e Sindaco sono ogni giorno più distanti. La questione Enel ormai è entrata nella sua fase autorizzativa e la presa di posizione della Lega di ieri non è certo stata sconfessata da Durigon, nonostante – si dice secondo diverse indiscrezioni – i tentativi di Tedesco di porre rimedio come goffamente fatto solo due giorni prima con il caso apertosi dopo la riunione con Confcommercio. Stavolta, nessuno ci ha messo la faccia e la firma. E da Roma nessun intervento per fare uscire dall’angolo il Sindaco, pressato da M5S e centrosinistra per chiarire la propria posizione e quella dell’amministrazione sulla riconversione a gas di Tvn, alla luce di quanto dichiarato dalla Lega.
DE SIO – Venti anni dopo la vittoria del 2001, l’ex sindaco, di cui Tedesco era il vice, annuncia neppure troppo velatamente il suo ritorno in campo. Da una posizione, quella di capo delle relazioni istituzionali per l’Italia di un colosso mondiale delle tlc, che gli consente di avere una rete di rapporti bipartisan ad altissimo livello. Perché un manager che ha fatto una carriera così brillante dovrebbe tornare ad occuparsi di Civitavecchia, dopo le vicende legate proprio alla riconversione (a carbone) di Tvn? Forse proprio per uno spirito di rivincita, corroborato dal fatto che, a ben vedere, le ultime opere pubbliche degne di rilievo la città le ha viste realizzare proprio ai tempi della giunta De Sio.
In ogni caso, Tedesco oggi appare sempre di più come un uomo solo, che neppure comanda.
E alle sue spalle, o meglio sopra la sua testa, sono in tanti a lavorare per il dopo. Ma di questo parleremo meglio la prossima volta.
Leon