Porto di Civitavecchia, l’ultimo atto di Francesco Maria Di Majo: bocciato il suo bilancio. Oggi se ne va dopo 4 anni neri

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ROMA – Il quadriennio horribilis di Francesco Maria Di Majo alla guida del porto di Civitavecchia si è chiuso nel peggiore dei modi per l’ormai ex presidente: con la bocciatura unanime del bilancio di previsione 2021 da parte del Comitato di Gestione.

Nonostante tutto, nell’ultima delle sue sconclusionate veline, l’ormai ex Di Majo, trova il modo di spararla enorme anche a fronte della bocciatura del bilancio, arrivata nel suo ultimo giorno di prorogatio e che comunque ne avrebbe comportato la decadenza e il commissariamento.

“Certamente, al termine del mio mandato, al di là delle conseguenze imprevedibili derivanti dall’emergenza sanitaria, lascio un ente più “in salute” , grazie ad un’attenta gestione che, mediante una sensibile riduzione dei costi e razionalizzazione delle spese, ha permesso a questa amministrazione di assicurare lo sviluppo e la piena funzionalità delle infrastrutture portuali, il mantenimento dei livelli occupazionali e dei livelli qualitativi e quantitativi dei servizi erogati e, allo stesso tempo, accumulare in appena quattro anni un avanzo di amministrazione di oltre 51 milioni di euro e un avanzo di cassa pari a circa 28 milioni di euro”. Questo il quadro che il presidente uscente dell’Autorità di sistema portuale Francesco Maria di Majo aveva tracciato solo qualche giorno fa. Eppure oggi, ultimo giorno a Molo Vespucci con il nuovo presidente Pino Musolino pronto ormai all’insediamento, Di Majo se ne va lasciando una pesante eredità. Quella legata al bilancio.

Ieri infatti il comitato di gestione, l’ultimo visto che scade insieme all’incarico del presidente, non ha approvato il bilancio di previsione per l’anno 2021. E non poteva essere altrimenti, considerato il giudizio negativo dei revisori dei conti. Già il tavolo del partenariato di lunedì aveva espresso tutti i dubbi e le perplessità sull’atto. Ma Di Majo era andato avanti fiducioso, portandolo il giorno successivo all’attenzione del comitato di gestione che non ha potuto fare altro che prendere atto della situazione e non esprimere un parere favorevole.

“Determinante, al riguardo – spiegano da Molo Vespucci – sono state le argomentazioni del Collegio dei Revisori dei Conti che, pur convenendo con le valutazioni dell’AdSP volte a ritenere che lo squilibrio rilevato sia essenzialmente da ricondurre alle ricadute finanziarie connesse all’emergenza sani​taria da Covid-19 e ai tempi occorrenti per l’adozione dei provvedimenti di ristoro da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (art.199 del decreto rilancio), ha comunque confermato il diniego (stante la mole e la potenziale onerosità dei contenziosi in essere) allo svincolo delle somme accantonate per contenziosi, grazie alle quali si sarebbe potuto raggiungere l’equilibrio di bilancio. Di conseguenza il Collegio ha ritenuto che non ricorressero i presupposti per proporre al Comitato di Gestione l’approvazione del Bilancio previsionale 2021 anche se il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, prendendo atto degli sforzi dell’ente in ordine alle misure adottate per contenere le spese e aumentare le entrate, aveva invitato lo stesso Collegio a valutare la possibilità di riesaminare la richiesta di svincolo parziale del fondo contenziosi”.

Intanto è atteso per la giornata di oggi l’insediamento del nuovo presidente Pino Musolino, finora alla guida del porto di Venezia, a presidente dell’Adsp del Mar Tirreno centro settentrionale. Civitavecchia e il porto voltano finalmente pagina.



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