Scossoni nella Lega, a Frosinone salta Fabio Forte. Partito in mano al coordinatore regionale Zicchieri

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ROMA – Prosegue il terremoto che dalla vittoria del 5 marzo sta sconquassando la Lega nel Lazio. Già a Roma e Provincia era stato chiamato il neo deputato (proveniente dall’Ugl ed ex cerchio magico dell’allora governatrice Renata Polverini) Claudio Durigon a strutturare il partito, che ottenuto numeri impensabili fino alla vigilia delle politiche, in tutti i comuni. Ora, Fabio Forte non è più il coordinatore della Lega in provincia di Frosinone. È stato sospeso dalla carica e commissariato con una lettera inviata in serata dall’onorevole Francesco Zicchieri, coordinatore regionale del Lazio.

Nel documento non viene riportata alcuna motivazione politica.

La testa di Fabio Forte era stata chiesta nelle settimane scorse da una frangia della Lega. L’onorevole Zicchieri ha risposto no alla richiesta di espulsione ma ha deciso di commissariare la federazione provinciale assumendone per ora la rappresentanza politica. In attesa di arrivare ad una composizione o un chiarimento.

Propria a causa delle frizioni interne, già da alcune settimane il coordinatore regionale aveva preso in mano le redini provinciali del Partito, portando avanti di persona le trattative.

Ma chi ha chiesto la testa di Fabio Forte e per quale motivo.

Le indiscrezioni parlano di un malcontento espresso al coordinatore dai due parlamentari eletti: il senatore Gianfranco Rufa e l’onorevole Francesca Gerardi. Ma anche dall’ex coordinatrice Kristalia Rachele Papaevangeliu, dal  vice sindaco di Cassino Carmelo Palombo e dal responsabile dell’area di Frosinone Mimmo Fagiolo, dal consigliere comunale di Alatri Gianluca Borrelli, dal referente per l’area di Sora Antonio Vitale 

L’ex sindaco di Arpino ed ex consigliere provinciale, deputato mancato per una manciata di voti, ha ricevuto la lettera di revoca con un file pdf speditogli sullo smartphone mentre era impegnato a correre.

Non ha voluto fare dichiarazioni a caldo, ma agli strettissimi collaboratori non ha nascosto l’amarezza: «Mi sarei aspettato un ringraziamento per avere organizzato il Partito, un semplice e banale grazie per averlo portato dov’è».

Nessuna dichiarazione nemmeno dall’onorevole Zicchieri, che taglia corto: «Questione interna alla Lega, nessun commento».

Trascorsi un paio di giorni, poi Forte si è lasciato andare con il blog Alessioportcu.it.

Alessioporcu.it – Forte, glielo hanno detto con un messaggio sul telefonino mentre faceva footing

Confermo. Ho appreso, senza stupore alcuno, da una fredda mail, del commissariamento della Lega di Frosinone.

 

Se lo aspettava?

Era già nell’aria.

 

C’è un documento con il quale molti coordinatori chiedono la sua testa.

Si, gli “sherpa” ciociari del partito di Salvini, immediatamente scivolati verso il “potere”, si sono mossi come elefanti in una cristalleria. Sapevamo tutti, più o meno tutto.

 

Dicono che si è eclissato subito dopo le elezioni politiche, mancando a tutti gli appuntamenti più importanti: soprattutto i tavoli per le candidature alle Comunali.

Mi spiace contraddire l’onorevole Francesco Zicchieri, ma mente sapendo di mentire. Soprattutto quando motiva il commissariamento con una mia presunta sparizione dopo il 4 marzo. A parte le dichiarazioni pubbliche, riportate dalla stampa dove si smanica a ringraziarmi per il grande lavoro svolto, rinnegate quindi, il coordinatore regionale dimentica di aver avocato a se tutte le trattative riguardo il tavolo provinciale per le elezioni amministrative.

 

Sta dicendo che l’hanno messa in condizione di non andare alle trattative e che non si è eclissato di sua volontà?

Non sono stato mai convocato. Ho provato un forte imbarazzo nei riguardi di tanti amici che mi contattavano per un sostegno, in qualità di coordinatore, nei vari Comuni prossimi al voto. Rischiavo di fare figure poco edificanti, nel momento in cui le mie decisioni potessero essere smentite da chi aveva appunto “avocato”.

 

Zicchieri vuole il controllo del Partito?

Il neo deputato di Terracina, ma eletto a Frosinone, dopo la sua elezione alla quale ho contribuito non poco, ha pensato bene di divenire il plenipotenziario della Lega a casa nostra. Entrato timoroso e in punta di piedi, una volta accasato, ha cacciato, senza un briciolo di gratitudine e di correttezza, i “padroni” di casa. Io conosco bene la politica e le dinamiche che la stessa genera, ma una cosa simile non l’avrei neanche lontanamente immaginata. Io il potere buono lo rispetto, ma non mi genufletto, quello mal gestito, arrogante e protervioso lo combatto.

 

Anche in passato ha avuto confronti ‘intensi’ con i vari referenti politici

Ma almeno, in tempi passati, avevo l’onore di confrontarmi con personaggi politici del calibro di Anna Teresa Formisano (chapeau!).

 

Resta il fatto che Zicchieri si è trovato tra le mani la lettera firmata dai coordinatori che chiedono la revoca di Fabio Forte

Alcuni coordinatori comunali hanno firmato un documento, ispirato, con il quale si chiedeva il commissariamento. La cosa che balza agli occhi e, credo, farà parlare a lungo l’opinione pubblica di questa provincia, è che non vi è nessuna motivazione politica. In pratica è stato studiato come strumento per aggirare le vie più politiche che avrebbero trovato difficoltà in una mia contrapposizione.

 

Cosa le fa ritenere che se ne parlerà a lungo?

La mossa è da politici improvvidi per 4 motivi: il risultato elettorale, le elezioni amministrative, l’apertura del tesseramento, il ricorso pendente presso la Giunta per le Elezioni della Camera dei Deputati del sottoscritto. Chi mai, politico accorto, avrebbe commissariato un Partito con queste “caratteristiche”? Mi spiace che questa mossa del tutto personalistica (oramai l’avran capita anche i profani) avrà, fisiologicamente, un contraccolpo molto duro a livello elettorale e provocherà incredulità con conseguente allontanamento dal partito di Salvini.

 

L’allontanamento di Forte determinerà un allontanamento dalla Lega?

Non si può predicare una politica nuova e poi mestare nel torbido. Non si può parlare un linguaggio di verità e poi organizzare la sagra della falsità. Tutto questo rovina Matteo Salvini e la Lega. Il sistema utilizzato è peggiore di quello dei partiti tradizionali che caro hanno pagato lo scotto di non sapersi contestualizzare.

 

Prende cappello e va via?

Il mio impegno sarà sempre lo stesso, anzi raddoppierà e sarà teso anche a contrastare questo “modus operandi”. Un metodo che non segue regole, statuti, buonsenso. Poi se vorranno addirittura espellermi (di quale reato così grave mi sarei mai macchiato?!) come pare qualcuno aveva richiesto, lo facciano pure, ma a norma di “qualcosa” e non con regole fatte al mattino, motu proprio, appena svegli. E questa sarebbe democrazia?

 

Sostiene che il commissariamento sia un atto illegittimo

Il commissariamento non si richiama a nessuna norma statutaria, è del tutto arbitrario. Ora siamo Lega, lo Statuto di questa prevede l’adozione di un regolamento regionale che poi la Direzione Federale deve approvare. Il Lazio non ha ancora questo regolamento, per cui il coordinatore regionale in base a cosa ha commissariato?

 

Ha una lettera su carta intestata, non le basta?

Non basta una carta intestata con tanto di logo per fare e disfare. Ma che esempio dà chi professa la politica nuova di Salvini? E proprio Matteo Salvini dovrà sapere quanto accade in questa provincia, una provincia assurta alla cronaca nazionale per l’ottimo risultato conseguito che, paradossalmente, viene commissariata.

 

Quindi, rimane…

Noi, non parlo solo a titolo personale, continueremo a militare nella Lega, continueremo a sostenere Matteo Salvini e non abdicheremo mai a tutelare il nostro territorio, io e i tanti che mi hanno seguito, saremo sempre qui, a combattere.

 

Parteciperà alle riunioni in cui saranno presenti i diciotto che hanno chiesto la sua rimozione da Coordinatore

Peccato per quei “diciotto” che hanno sottoscritto il documento. Quando si accorgeranno di aver svenduto questa provincia solo per invidie, antipatie personali e promesse che mai saranno mantenute, sarà troppo tardi. A loro dico che se è questione di “documenti”, posso raccoglierne il decuplo di firme. Mi auspico invece che i parlamentari si occupino presto d’altro. Magari di risolvere i problemi di questa terra.

 

Con la coscienza, politicamente, si sente a posto?

Certo. Nei confronti della Lega e della gente che ha creduto in questo progetto e in Matteo Salvini. Direttore sa che le dico, perdo anche troppo tempo. Quanto fatto e chi è Fabio Forte è sotto gli occhi di una intera provincia, per cui non risponderò più a provocazioni di vario genere di cui sono oggetto da settimane, ma tutelerò nelle giuste sedi la mia immagine e la mia onorabilità assieme a quelle dei miei tanti amici e sostenitori, qualora dovesse continuare un’azione spregiudicata da parte di alcuni nei riguardi della mia persona e non solo.

 

Cosa le lascia questa storia?
Questa non è politica. E neanche civiltà.

 




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